Pubblicato originariamente il 19 Maggio 2013 su ondalaterale.tumblr.com
Ora
basta procrastinare.
Non si può rimandare oltre, ormai l’onda è
partita, tutti si sono tuffati, la salsedine è nell’aria e ti
riempie le narici, arriva dritta nei polmoni e quasi brucia per
quanto è intensa.
Devi restituirla al mare quella salsedine, devi urlarla fuori mentre salti giú, per compensare il vuoto che ti circonda durante la caduta che sembra non finire mai e ti chiedi se ce la farai a urlare ininterrottamente fino alla fine anche se i polmoni sono ormai vuoti e ti sembra di essere ancora in alto troppo in alto e magari l’impatto ti fará male sprofonderai e nessuno ti tirerá su ma ti accorgi che stai ancora urlando e non hai aria per l’immersione dio questo è il mio piú grande errore non voglio morire.
All’improvviso arriva.
Devi restituirla al mare quella salsedine, devi urlarla fuori mentre salti giú, per compensare il vuoto che ti circonda durante la caduta che sembra non finire mai e ti chiedi se ce la farai a urlare ininterrottamente fino alla fine anche se i polmoni sono ormai vuoti e ti sembra di essere ancora in alto troppo in alto e magari l’impatto ti fará male sprofonderai e nessuno ti tirerá su ma ti accorgi che stai ancora urlando e non hai aria per l’immersione dio questo è il mio piú grande errore non voglio morire.
All’improvviso arriva.
La
prima cosa che pensi è che sei vivo.
Anzi, per dirla tutta non sei mai stato cosí vivo prima d’ora.
Tutto quello che sapevi sul principio di Archimede era una menzogna, non è una forza proporzionale al volume d’acqua spostata che ti sta spingendo a galla, è il mare che ti sta partorendo.
E quando riaffiori tutti ti stanno guardando.
Riempi i polmoni di vita e rilasci il tuo primo vagito,forse più simile a un rutto ma va bene così.
Assapori il sale sulle labbra, guardi gli altri e ridi, poi inizi a nuotare verso la riva.
Lasci il grembo materno, ti dai una strigliata, infili la maglietta, inizi a camminare.
E mentre ti allontani pensi che forse ci hai messo decisamente troppo, ma in fondo ne valeva la pena.
Anzi, per dirla tutta non sei mai stato cosí vivo prima d’ora.
Tutto quello che sapevi sul principio di Archimede era una menzogna, non è una forza proporzionale al volume d’acqua spostata che ti sta spingendo a galla, è il mare che ti sta partorendo.
E quando riaffiori tutti ti stanno guardando.
Riempi i polmoni di vita e rilasci il tuo primo vagito,forse più simile a un rutto ma va bene così.
Assapori il sale sulle labbra, guardi gli altri e ridi, poi inizi a nuotare verso la riva.
Lasci il grembo materno, ti dai una strigliata, infili la maglietta, inizi a camminare.
E mentre ti allontani pensi che forse ci hai messo decisamente troppo, ma in fondo ne valeva la pena.
[Squiscio]
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